L’ablazione transcatetere è un trattamento interventistico per ridurre o prevenire gli episodi di fibrillazione atriale. Quando effettuato da operatori esperti, l’ablazione transcatetere è più sicura ed efficace nel mantenere il ritmo sinusale e nel ridurre i sintomi rispetto ai farmaci anti-aritmici.
Chi può giovarsene?
I pazienti che hanno già tentato, senza successo, una terapia antiaritmica possono avere indicazione al trattamento. Inoltre, varie evidenze scientifiche dimostrano che l’ablazione transcatetere è utile già nelle nelle fasi precoci della malattia.
Studi clinici multicentrici hanno evidenziato che i pazienti con riduzione della funzione sistolica possono ricevere beneficio dall’ablazione.
In cosa consiste?
L’ablazione transcatetere ha lo scopo di creare un argine tra gli impulsi elettrici anomali che originano nelle vene polmonari e l’atrio sinistro, modificando inoltre il substrato elettrico atriale. L’intervento viene eseguito in anestesia locale, con sedazione. Attraverso una vena della coscia un catetere viene introdotto nel cuore e verrà usato per ricostruire una mappa tridimensionale del cuore e successivamente per eseguire l’ablazione.
Cosa fare prima dell’ablazione?
Se necessario, durante la visita aritmologica il Dr Vergara ti consiglierà eventuali modifiche della tua terapia farmacologica per prepararti al meglio alla procedura.
Al momento del ricovero viene effettuata una valutazione pre-operatoria ed il pazienti con fattori di rischio vengono sottoposti al Ecocardiogramma TransEsofageo per escludere la presenza di coaguli all’interno del cuore.
Cosa succede dopo l’ablazione?
Dopo l’ablazione è indispensabile prevenire la formazione di coaguli all’interno del cuore. La terapia anticoagulante orale verrà pertanto continuata, o iniziata. Durante le successive visite aritmologiche di controllo verrà rivalutato il rischio cardio-embolico e nei pazienti con evidenza di basso rischio (CHADS-VASC score, mantenimento del ritmo sinusale, etc) potrà essere valutata la sospensione.
Nelle prime fasi dopo l’ablazione i farmaci anti-aritmici aiutano il cuore a rimanere in ritmo sinusale. Durante le visite aritmologiche di controllo verrà rivalutata la necessità della terapia anti-aritmica, con l’obiettivo di ridurla progressivamente ed eventualmente eliminarla.